Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Il nuovo piano energetico della Regione Lazio

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di: Leonilde Tocchi
EyesReg, Vol.5, N.6, Novembre 2015

 

Il mutamento degli scenari energetici e normativi in ambito europeo e nazionale impone una revisione delle strategie energetiche regionali. La Regione Lazio ha, pertanto, avviato il processo di costruzione del nuovo Piano Energetico Regionale (PER) attraverso la redazione del Documento Strategico per il Piano Energetico della Regione Lazio”, che si configura come un progetto preliminare e preparatorio al Piano.

Nel Lazio, nel 2011, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in rapporto ai soli consumi elettrici finali lordi era ferma al 9,4%, rispetto al 23,5 % dell’Italia. Pertanto, la Regione Lazio vuole favorire una transizione verso un’economia low carbon, collegando strettamente le prospettive di sviluppo della produzione energetica da fonti rinnovabili e dell’innovazione energetica alla creazione di green jobs.

Primo obiettivo vincolante per la Regione è quello fissato dal burden sharing, che ripartisce l’obiettivo nazionale fonti rinnovabili elettriche e termiche del 17% per essere in linea con l’obiettivo europeo 20-20-20, ma la prospettiva si ritiene debba essere più a lungo termine, considerato anche il nuovo pacchetto clima energia 2030 in elaborazione da parte dell’UE. In questo ambito, puntando ad un cambiamento del modello di sviluppo, va ricercato il disaccoppiamento tra consumi energetici e PIL, ottenendo più sviluppo con meno risorse. Ciò è possibile sia con l’efficienza energetica che con la simbiosi industriale, quel processo che tende a riutilizzare gli scarti industriali invece di smaltirli, passando così ad una economia circolare. Fondamentale è ricercare la coerenza tra politiche, le connessioni con gli altri piani e strategie regionali, in particolare con i settori rifiuti, mobilità, casa e lo sviluppo economico.

 

Stato attuale del sistema energetico regionale del Lazio

I dati aggiornati del Bilancio Elettrico per la Regione Lazio, provenienti dal rapporto TERNA 2012, confermano la Regione Lazio tra le 12 regioni (su 20) che registrano un deficit della produzione rispetto al fabbisogno elettrico (pari a -19,7%). Dall’analisi dei consumi elettrici per settore e per provincia, emerge che Roma detiene il primato assoluto per consumi totali (Agricoltura, Industria, Terziario e Domestico), in considerazione della densità di popolazione e di servizi. Seguono, con considerevole distacco, Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti.

Anche a livello regionale, a seguito degli importanti incentivi, si è registrata una crescita della potenza installata nel settore fotovoltaico. Confrontando i dati del GSE relativi agli anni 2008 e 2012, la potenza installata di fotovoltaico è passata da 23MW a 1.068 MW; seguono gli impianti a biomassa con un incremento da 78 MW a 189 MW. Un lieve aumento della potenza installata si è registrato anche per l’eolico, che è passato da 9 MW a 51 MW, mentre è pressoché stabile l’idroelettrico, che mantiene 403 MW di potenza installata.

L’incremento è evidente, tuttavia, raffrontando, con altre regioni, i dati relativi ai consumi finali lordi da fonti energetiche rinnovabili elettriche sui consumi finali lordi elettrici. A livello nazionale, il Lazio, con un valore pari al 9,4%, si colloca al penultimo posto, seguita solo dalla Liguria.

 

Scenari tendenziali e di obiettivo della Regione Lazio

A partire dalla situazione descritta, e utilizzando le più recenti previsioni di medio-lungo termine 2013-2023 relative alla domanda elettrica e al fabbisogno di potenza necessario stimate da TERNA “(TERNA Previsioni della domanda elettrica in Italia e del fabbisogno di potenza necessario anni 2013 – 2023)”, si sono sviluppati due scenari tendenziali, “di sviluppo” e “base”, per i consumi energetici della Regione Lazio al 2020. Nel primo, la crescita della domanda di energia elettrica prevede una evoluzione ad un tasso medio annuo del +1,2 per l’Area del Centro; il secondo ipotizza una intensità elettrica contenuta, con un tasso di crescita pari a +0,4%.

In relazione alle scelte energetiche e alle azioni che la Regione Lazio intende perseguire, sono quindi previsti tre scenari obiettivo di sviluppo delle FER e di incremento dell’EE, le cui caratteristiche principali sono riassunte nella tabella che segue.

 

Tabella 3 – Scenari obiettivo della Regione Lazio

Tabella 1Fonte: Elaborazione Regione Lazio.

 

Chiaramente, più alti sono i target che si intende perseguire, maggiori saranno le azioni e le risorse economiche pubbliche e private da mobilitare per il loro raggiungimento. E a tal fine i tre Programmi Operativi Regionali FESR-FEASR-FSE 2014-2020 prevedono risorse per circa € 175mln allocate nell’Obiettivo Tematico 4 – “Energia sostenibile e qualità della vita”.

 

Azioni da attuare nel medio termine

Con riferimento agli obiettivi al 2020, i principi fondamentali assunti dalla Regione Lazio sono:

  • la riduzione del fabbisogno energetico e delle emissioni climalteranti, attraverso il potenziamento delle fonti rinnovabili (FER), il miglioramento dell’efficienza energetica (EE) sia negli usi finali, sia nella fase di trasformazione e distribuzione dell’energia;
  • il miglioramento nella sicurezza e nella qualità dell’approvvigionamento energetico;
  • la riduzione dei costi energetici per le famiglie e le imprese;
  • la promozione della crescita competitiva dell’industria regionale dei servizi energetici e delle nuove tecnologie;
  • la comunicazione, partecipazione e condivisione dei processi di sviluppo territoriale e locale.

Nel medio periodo, sono state identificate tre priorità e specifiche azioni a supporto:

Efficienza energetica. Le azioni specifiche di questa priorità includono: la promozione di un piano per l’efficienza energetica in edilizia contenente programmi di interventi di medio-lungo termine per la riqualificazione energetica degli edifici sia pubblici che privati; l’incentivazione della diffusione delle certificazione e degli audit energetici sia nelle industrie che negli edifici; il rafforzamento del modello E.S.CO (Energy Service Company) attraverso la creazione di fondi di garanzia dedicati o appositivi fondi rotativi e lo sviluppo e diffusione di modelli contrattuali innovativi per finanziamento tramite terzi; la nomina degli Energy manager, senza oneri aggiuntivi per la spesa pubblica; la promozione di forme di gare per la gestione efficiente degli edifici ed enti pubblici attraverso contratti di prestazione energetica.

Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili. Le azioni specifiche di questa priorità includono: l’incentivazione alla produzione di energia nei luoghi dove deve essere consumata (energia a Km 0) e la realizzazione di reti intelligenti e sistemi di accumulo; l’incentivazione del fotovoltaico integrato negli edifici e nelle infrastrutture, evitando ulteriore occupazione di suolo; la diversificazione del mix delle fonti energetiche rinnovabili elettriche e termiche; la promozione della bonifica e della sostituzione dell’amianto con pannelli fotovoltaici; grandi potenzialità sono inoltre offerte dalle potature agricole, che vanno utilizzate in un’ottica di filiera corta (70 Km).

Modernizzazione del sistema di governance. Le azioni specifiche di questa priorità includono: la promozione del Patto dei Sindaci che attraverso i Piani di Azione per l’Energia Sostenibile rafforzi l’impegno a scala locale; l’incentivazione alla semplificazione ed alla certezza dei tempi sia per i processi autorizzativi che per gli strumenti di incentivazione; la promozione della collaborazione istituzionale sia interna che esterna; la definizione di procedure autorizzative per sonde geotermiche; la promozione della progettazione europea dedicata per intercettare modelli di sviluppo e cooperazione dai contesti internazionali; la divulgazione, informazione e assistenza in relazione ai programmi di promozione sul tema dell’efficienza energetica e di produzione da FER; la promozione del Green Public Procurement nelle iniziative di acquisto di beni e servizi pubblici; lo sviluppo di un catasto regionale informatizzato degli impianti autorizzati e degli attestati di prestazione energetica.

 

Conclusioni

La sostenibilità dello sviluppo richiede che l’energia e l’ambiente siano assunti come componenti essenziali nei processi di sviluppo territoriale, e che ne sia riconosciuta la complessa interrelazione con il sistema insediativo e produttivo. Le rinnovabili e le tecnologie per l’efficienza energetica rappresentano infatti un segmento centrale della green economy e un’opportunità per la ripresa economica.

In tal senso, è necessario che le politiche energetiche seguano due indirizzi tra loro complementari. Il primo, volto alla riduzione della vulnerabilità del sistema energetico rispetto alle dinamiche antropiche. Il secondo, comunque interconnesso al primo, finalizzato a promuovere la partecipazione e la condivisione dei temi e dei problemi energetici da parte di tutti i portatori di interesse pubblici e privati.

Il documento strategico per il Piano energetico della Regione Lazio le contempla entrambe; è improntato al passaggio da un modello di produzione e consumo d’energia a alta densità, a modelli di generazione distribuita dell’energia (elettrica, termica, frigorifera) a alto grado di integrazione con l’utenza; e indica gli strumenti per l’attuazione di questi modelli: promozione dell’adesione al Patto dei Sindaci da parte dei Comuni, programmi mirati per utenze e dispositivi, semplificazione delle norme e procedure, ICT (Information and Comunication Technology) ed energy management per Enti locali.

Leonilde Tocchi, Regione Lazio

 

Riferimenti bibliografici

ENEA (2011) L’energia delle Regioni 1988-2008, http://www.efficienzaenergetica.enea.it/pubblicazioni/dettaglio-pubblicazioni.aspx?item=1217

GSE Spa (2013) Rapporti statistici 2008-2012. Impianti a fonte rinnovabile – settore elettrico, GSE Spa.

Ministero dello Sviluppo Economico (Decreto MiSE 11 Maggio 2015) “Approvazione della metodologia che, nell’ambito del sistema statistico nazionale, e’ applicata per rilevare i dati necessari a misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi regionali, in attuazione dell’articolo 40, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28”, www.sviluppoeconomico.gov.it/

Ministero dello Sviluppo Economico (Decreto MiSE 15 Marzo 2012) “Definizione e qualificazione degli obiettivi regionali in materia di fonti rinnovabili e definizione della modalità di gestione dei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle regioni e delle provincie autonome (c.d. Burden Sharing)”.

Ministero dello Sviluppo Economico (Decreto MiSE 17 luglio 2014) Piano di Azione per l’Efficienza Energetica 2014 (PAEE 2014) , www.sviluppoeconomico.gov.it/

Ministero dello Sviluppo Economico (Decreto MiSE 8 marzo 2013) Strategia Energetica Nazionale (SEN), www.sviluppoeconomico.gov.it/

OECD/IEA International Energy Agency (2012) World Energy Outlook WEO 2012 , http://www.worldenergyoutlook.org/publications/weo-2012/

TERNA (2012) Dati statistici sull’energia elettrica in Italia,.

TERNA (2014) Previsioni della domanda elettrica in Italia e del fabbisogno di potenza necessario anni 2013 – 2023, http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=S14eWNgRUNs%3D&tabid=649

United Nations Intergovernmental Panel on Climate Change – IPCC (2014) Fifth Assessment Report (AR5) , http://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/

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