Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Rinnovabili ed efficientamento energetico: le ricadute territoriali in Liguria

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di: Barbara Cavalletti, Natalino Dazzi, Gianfranco Tripodo,

 

EyesReg, Vol.5, N.5, Settembre 2015.

Gli obiettivi del Piano Energetico Ambientale (PEAR) 2014-2020 della Regione Liguria (1) prevedono al 2020 un consumo di energia da fonti rinnovabili pari al 14,1% dei consumi finali lordi. Allo scopo di quantificare le ricadute economiche implicate dalla realizzazione degli obiettivi del Piano, è stata fatta anzitutto una stima del valore degli investimenti necessari a realizzare l’incremento di potenza richiesto rispetto all’esistente valutato sulla base di indicatori di costo prevalenti nella letteratura sul tema.
Successivamente, dal valore totale degli investimenti, per approssimazioni successive si è stimata la quota potenzialmente soddisfacibile dalle imprese liguri operanti nel settore delle rinnovabili; per ottenere tale stima è stata condotta un’indagine ad hoc su di un campione di imprese rappresentative.
Per la stima dell’occupazione indotta dalla realizzazione degli impianti e della loro gestione e manutenzione è stato utilizzato un approccio input-output sulla base di valori dei parametri rilevanti presenti nella letteratura di settore.
Analoga analisi e stima sull’impatto economico ed occupazionale è stata condotta per gli effetti dell’efficientamento energetico relativo al settore edilizio abitativo.

 

Metodologia
L’aumento dei consumi da Fonti di Energia Rinnovabile (FER) previsti dal PEAR 2014-2020, prevede la realizzazione di nuovi impianti destinati sia alla produzione di energia elettrica (FER-E) sia di calore (FER-C). La crescita della componente FER-E è sostanzialmente connessa all’utilizzo di fonti rinnovabili legate a idroelettrico, fotovoltaico, eolico (on-shore), biogas; mentre la seconda, (FER-C) vede coinvolti sostanzialmente gli impianti a biomassa, pompe di calore e solare termico.
Per la stima delle ricadute economiche legate alla nuova potenza installata si è proceduto anzitutto a identificare, per ciascuna tecnologia, l’incremento di potenza installata risultante dalla differenza tra la potenza futura prevista dal Piano e quella esistente, al netto delle sostituzioni di impianti divenuti obsoleti. Alla variazione di potenza da installare sono poi stati applicati parametri di costo per 1KW di potenza installato desunti dalla letteratura in materia ottenendo un valore complessivo di investimenti di 1,6 miliardi di € (Tabella 1).
E’ ragionevole stimare che solo una parte degli investimenti generabili dal raggiungimento degli obiettivi del Piano potrà essere realizzata dal sistema produttivo ligure. L’ipotesi di lavoro è dunque che le ricadute economiche per la regione siano fatte pari in prima approssimazione alla quota parte degli investimenti che possono essere soddisfatti da imprese liguri.

Tabella 1 – Investimenti generati dall’aumento di potenza installata nel periodo “2012–2020”

Tab 1

 

Per ricavare tale valore abbiamo dapprima censito, per ogni singola tecnologia di energia rinnovabile, le imprese presenti sul territorio regionale con capacità e competenze tali da poter assumere un ruolo di General Contractor (“investimento potenziale” in Tabella 2). Di queste ne abbiamo identificato un sotto-campione (circa il 60% delle 42 imprese totali censite) che abbiamo sottoposto a interviste o, laddove non sia stato possibile, abbiamo acquisito indicazioni indirettamente attraverso stampa specialistica o presso operatori del settore.
Questa parte di analisi ha consentito di passare dalla stima delle ricadute potenziali alla stima delle ricadute definite acquisibili, fatte pari cioè alla quota di investimenti non solo potenzialmente soddisfacibili dalle imprese regionali ma anche ragionevolmente da esse acquisibili sulla base di requisiti di competitività, così come emersi dalle interviste agli stessi stakeholders.
Come “misura” della competitività nelle interviste è stato chiesto di assegnare un giudizio a ciascun segmento di attività (nelle fasi di lavoro comprese tra la progettazione e la costruzione); il giudizio è espresso su una scala discreta compresa tra un minimo (Basso=B) e un massimo (Alto=A) assegnando poi, a ciascun livello, una percentuale compresa tra 0% e 100% avendo così Basso=B=0%, MedioBasso=MB=25% fino a Alto=A=100%. Infine, per la stima dell’investimento “acquisibile” si è assunto che ogni segmento possa divenire acquisibile solo se presenta una capacità competitiva MA o A; in caso contrario l’investimento potenziale non diventa acquisibile e, per questo, viene escluso dal calcolo delle ricadute economiche. Dai valori di investimento potenziale e acquisibile stimati (Tabella 2) abbiamo ottenuto un investimento circa 720 milioni di €, pari al 44% del totale degli investimenti generati dal Piano.

Tabella 2- Investimenti totali, “potenziali” e “acquisibili”

Tab 2

 

Per la stima dell’occupazione indotta dalla realizzazione e dalla gestione e manutenzione degli impianti è stato utilizzato un approccio input-output sulla base di valori dei parametri rilevanti presenti in letteratura riguardanti il numero di risorse umane necessarie alla realizzazione di 1 MW di potenza installata per la fase CMI (Construction, Manufacturing, Installation) e per la fase O&M (Operating and Maintenance)
Nella Tabella 3 sono riportati i dati di occupazione stimata per entrambe le fasi. Gli investimenti di Tabella 1 attivati per la CMI sull’intero periodo di Piano, avrebbero l’effetto di generare un’occupazione di circa 19.000 anni/uomo corrispondenti a circa 3.000 posti di lavoro. Entrati a regime (post 2020) gli impianti, annualmente potrebbero essere impegnate circa 1.800 persone nella O&M.

 

Tabella 3 – Occupazione in CMI e O&M generata da investimenti in FER nel periodo 2012–2020.

Tab 3Fonte: nostre elaborazioni da Wei, Patadia, Kammena (2010). Per una rassegna di parametri si vedano anche Cesaretti et al. (2010) e International Labour Office (2011).

 

Per quanto riguarda l’occupazione è difficile stimare quanta parte degli anni/uomo ricadano effettivamente sul sistema economico ligure durante il Piano. E’ possibile tuttavia fare alcune considerazioni di massima in base alle interviste realizzate secondo cui, considerata la limitata capacità manifatturiera regionale, la quota prevalente dell’occupazione generata in Liguria della CMI potrebbe concentrarsi soprattutto sul segmento della fattibilità tecnico-economica, finanziaria-autorizzativa, progettazione e della realizzazione delle opere civili e dei montaggi. Al contrario, nel caso della O&M, le possibilità appaiono relativamente ridotte sia perché la gestione e, soprattutto, la manutenzione vengono di norma affidate a chi realizza l’impianto (il che escluderebbe le imprese liguri) sia perché verrebbero coinvolte professionalità che non richiedono il possesso di competenze tecnologiche specifiche bensì quelle degli installatori già presenti in misura rilevante sul territorio regionale.
Per quanto riguarda infine la stima delle ricadute economiche derivanti dagli interventi di efficienza energetica nel settore residenziale, il PEAR 2014-2020 identifica sette tipologie di intervento (prima colonna di Tabella 4). Per ciascuna tipologia è stata stimata l’entità dell’intervento attraverso il calcolo de: – le superfici interessate dagli interventi di efficientamento, voci 1), 2) e 3); – le unità immobiliari oggetto di sostituzione degli impianti di riscaldamento espresse in potenza complessivamente interessata dagli interventi, voci 4) e 5); – le unità di valvole termostatiche interessate dall’installazione, voci 6) e 7). Moltiplicando tali interventi per i rispettivi costi unitari siamo giunti ad un costo complessivo di circa 2,3 miliardi di € (Tabella 4).
In base alle stime effettuate, la parte impiantistica termica peserebbe per il 35% del totale e quella dell’involucro per il 65%. Ipotizzando, in via prudenziale, che la quota ligure, nell’arco del Piano, possa oscillare intorno alla metà di tale valore, tra il 45% e il 55%, le ricadute sarebbero in un intorno compreso tra 1 e 1,2 miliardi di €.

Tabella 4 – Interventi derivanti da azioni di efficienza energetica previsti dal PEAR 2014 – 2020.

Tab 4

 

In linea generale si può osservare che gli interventi di efficientamento energetico previsti nel PEAR 2014-2020 della Liguria potrebbero presentare ricadute socio – economiche dirette sul sistema produttivo regionale per quel che riguarda la parte edile, la gestione e la manutenzione degli impianti; per questi segmenti le aziende liguri presentano competenze consolidate; sono trascurabili per quel che riguarda la fabbricazione di materiali (coibenti, profili per serramenti, generatori di calore e componentistica termica).

 

Conclusioni
Complessivamente le azioni del PEAR 2014–2020 potrebbero generare sul sistema produttivo ligure ricadute comprese tra 1,7 e 1.9 miliardi di €, di cui 700 milioni per nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili e 1-1,2 miliardi, per efficientamento energetico.
Meno conclusive sono le stime relative alle ricadute occupazionali per l’installazione di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili sul sistema ligure rispetto ai 3.000 posti di lavoro potenziali nell’arco temporale del Piano per la fase CMI e ai 1.800 addetti per la fase O&M a regime. Un’ipotesi ragionevole è che la quota prevalente dell’occupazione si concentri prevalentemente sul segmento degli studi di progettazione e su quello della realizzazione delle opere civili e dei montaggi. Come considerazione conclusiva, infine, si osserva che tale quota sembrerebbe ragionevolmente più elevata della nuova occupazione generabile a seguito degli interventi di efficientamento dell’edilizia residenziale.

 

Barbara Cavalletti, Università di Genova

Natalino Dazzi, Liguria Ricerche

Gianfranco Tripodo, Liguria Ricerche

 

Bibliografia
C. M. Cesaretti et al. (2010), Le ricadute economiche e occupazionali degli scenari di produzione elettrica al 2020 in Italia, Roma: CNEL, Rapporto conclusivo di progetto di ricerca.

International Labour Office (2011), Study of occupational and skill needs in renewable energy, ILO Skills and Employability Department, Geneva: ILO, Final Report.

M. Wei, S. Patadia, D. M.Kammena (2010), Putting renewables and energy efficiency to work: How many jobs can the clean energy industry generate in the US?, Energy Policy, 38, 919–931.

 

Note

(1) Il presente lavoro costituisce parte del Piano relativa alla stima delle ricadute economiche e occupazionali conseguenti al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla normativa nazionale alla Liguria (Burden Sharing regionale) in materia di consumi di energia.

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