Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Il gioco pubblico d’azzardo: un’analisi regionale

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di: Gianluigi Coppola e Giovanni Nunzio Romanelli

EyesReg, Vol.3, N.1 – Gennaio 2013.

Il settore del gioco pubblico d’azzardo

Nella letteratura sui divari regionali vi sono un’infinità di studi sulle differenze in termini di reddito pro capite, produttività e crescita economica. Al contrario, sono meno numerose le analisi su particolari comportamenti dei consumatori che potrebbero comunque fornire un contributo alla spiegazione delle disparità esistenti tra le regioni.

E’ il caso del gioco pubblico d’azzardo, un settore dell’economia italiana che nonostante la grave crisi economica, ha conosciuto, in questi ultimi anni, una crescita esponenziale. Soltanto quinquennio 2007-2011 la raccolta, ossia il valore complessivo delle giocate, è aumentata da 45,7 a 80 miliardi, una crescita pari al 70%. Tale fenomeno rappresenta la fase finale di un lungo trend positivo. Difatti dal 1990 la raccolta è aumentata dell’810%, tanto che il peso del settore del gioco nell’economia italiana è passato dallo 0,6% del PIL registrato nel 1990, sino ad un valore pari al 5% stimato per il 2011(Figura 1).
Per contro, nello stesso periodo di tempo (1990-2011), il Prodotto Interno Lordo è aumentato in Italia soltanto dell’11,1%.

Figura 1: Raccolta e Pil. Valori a prezzi costanti (2011). Milioni di Euro. Anni 1990 -2011.

Fonte: Elaborazioni su dati Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), ISTAT, e Gandolfo A. De Bonis V. (2011)

I fattori che hanno favorito una crescita così forte sono principalmente due. Il primo è l’innovazione tecnologica che ha permesso la creazione di nuovi prodotti (si pensi ad esempio alle lotterie istantanee) e l’aumento delle possibilità di giocare, inteso come numero di occasioni, da parte dei consumatori. Il secondo fattore concerne gli interventi legislativi che hanno interessato il settore. Forse è stato proprio il legislatore stesso, volontariamente o involontariamente, il primo fautore dell’exploit del gioco d’azzardo in Italia attraverso gli interventi diretti a liberalizzare il gioco pubblico d’azzardo.

Ad oggi si possono individuare 9 tipologie di gioco e tale classificazione è rilevante sia per comprendere meglio il mercato sia per l’analisi dei divari regionali. Le prime due tipologie di gioco sono i giochi tradizionali (Lotto e Lotterie), ai quali si possono affiancare i giochi numerici a totalizzatore, come ad esempio il Superenalotto. Il quarto tipo di gioco è il Bingo. Vi sono poi i giochi legati agli eventi sportivi, quali i giochi a base sportiva e quelli a base ippica, i giochi di abilità (Carte, Sorte a quota fissa) ed infine, ma primi per ordine di importanza, i cosiddetti Apparecchi da intrattenimento (Video Lotteries e dalle Slot Machine).

Infatti, se si volge lo sguardo alla composizione della raccolta, ben 42.451 milioni di Euro, ovvero più della metà della raccolta stessa (55%,) proviene proprio dagli Apparecchi da intrattenimento. La seconda fonte di entrate sono le Lotterie (13%) e gli Skill Games (11%). Il Lotto e il Superenalotto raggiungono congiuntamente il 12%, i Giochi sportivi e quelli a base ippica raccolgono il 7% e il Bingo soltanto un 2%.

Gli Apparecchi da intrattenimento costituiscono altresì la fonte principale della crescita delle entrate provenienti dal Gioco Pubblico d’Azzardo. Infatti, mentre tra il 2009 e il 2011, la raccolta complessiva è aumentata del 44%, quella relativa ai soli Apparecchi è aumentata del 70% passando dai 25 miliardi del 2009 ai 42,4 miliardi del 2011. Tale incremento è dovuto soprattutto all’introduzione delle Video Lotteries di nuova generazione che stanno attirando un numero sempre maggiore di giocatori.

Figura 2: Distribuzione della raccolta complessiva per tipologia di gioco. Valori percentuali. Anno 2011

Fonte: Elaborazioni su dati dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS)

I divari regionali

Dall’analisi dei dati regionali si rileva che il 28% della raccolta complessiva proviene dalle regioni del Nord Ovest. Seguono le regioni meridionali (23%), quelle dell’Italia centrale (22%), quelle del Nord Est (18%) e infine le isole (9%).

La raccolta è molto correlata al Pil regionale, essendo il coefficiente di correlazione tra queste due variabili, pari a 0.95. Le regioni che contribuiscono maggiormente alla raccolta sono la Lombardia, la cui raccolta nel 2011 è risultata essere pari a 14,382 miliardi di euro (16,35%), il Lazio, con una raccolta pari a 8,843 miliardi (11,43%) e la Campania, con 8,679 miliardi. Le regioni con i più bassi volumi di raccolta sono la Valle d’Aosta, con una raccolta pari a 154,6 milioni di euro (0,20%), il Molise, con 428,5 milioni di euro (0,55%), e la Basilicata, con 571,3 milioni di euro (0,74%).
Nel 2011 la spesa media pro capite ha raggiunto il valore di 1301,1 Euro. Nella relativa classifica regionale, le prime tre regioni sono il Lazio (1.608 Euro), l’Abruzzo (1.577,2), e la Campania (1.509), mentre Basilicata (986,3), Sicilia (981,7) e Calabria (978,5) sono le regioni in cui si è speso di meno nel gioco pubblico d’azzardo.
Come si può notare dal diagramma di dispersione (Figura 3), la relazione tra spesa pro capite e reddito pro capite sembra essere di tipo lineare. Ciò che incide nel determinare la variabilità della spesa pro capite, è principalmente la propensione media al gioco, ovvero il rapporto raccolta/Pil. Infatti mentre nel Friuli Venezia Giulia la percentuale del Pil destinata alla raccolta è pari al 3,8%, in Campania tale valore raggiunge addirittura il 9.1%.

Figura 3. Diagramma di dispersione tra PIL pro capite e Raccolta pro capite. Anno 2011

Fonte: Elaborazione su dati AAMS e ISTAT

Inoltre le regioni si differenziano soprattutto per la composizione della raccolta ovvero per il tipo di gioco preferito dalla popolazione. Vi è da dire che in tutte predominano gli Apparecchi (Slot Machine, Video Lotteries). Tuttavia in Puglia, ad esempio, le lotterie e il gioco del Lotto rappresentano insieme più del 30% delle entrate. La Campania è la regione in cui predominano gli Skill Games (26%), il cui peso è inferiore alle Lotterie (10,05%) ed al Lotto (10,01%), considerate unitamente.

Esiste dunque, a livello regionale, anche una diversa propensione da parte dei consumatori verso le diverse tipologie di gioco. La Tabella n.1 riporta i valori dell’indice di specializzazione ludica, calcolato come il rapporto tra la quota della raccolta relativa al gioco i-esimo della regione j-esima, e lo stesso rapporto calcolato a livello nazionale. In formula esso è pari a

Valori superiori all’unità di tale indice stanno ad indicare che gli abitanti di una regione spendono in termini percentuali, per quella tipologia di gioco, di più rispetto alla media nazionale.
Ciò premesso, si osserva che la Campania è specializzata nei giochi di abilità (Skill Games,) poiché ha un indice di specializzazione pari a 2,38, probabilmente perché essendovi un alto tasso di disoccupazione giovanile, i ragazzi skilled but unemployed hanno più tempo per dedicarsi a questo tipo di gioco. In Sicilia predomina il Bingo (Indice di Specializzazione Ludica 2,35), in Toscana i giochi a base Ippica (ISL 2,17), mentre in Lombardia la popolazione è più propensa a giocare al Superenalotto (ISL 1,17).

Tabella 1 Indice di specializzazione ludica
Apparecchi Bingo Giochi a base ippica Giochi a base sportiva Lotterie Lotto Super-enalotto Skill games

Totale

Abruzzo

0,98

0,95

1,04

0,94

1,17

1,07

0,84

0,93

1,00

Basilicata

0,92

0,50

1,03

1,21

1,20

1,09

1,25

1,00

Calabria

0,87

0,39

0,61

1,14

1,13

1,35

1,25

1,25

1,00

Campania

0,69

1,34

1,01

1,74

0,77

1,14

0,78

2,38

1,00

Emilia R.

1,12

1,05

1,03

0,91

0,93

0,78

0,89

0,73

1,00

Friuli V.G.

1,18

0,87

0,71

0,63

0,71

0,86

1,44

0,65

1,00

Lazio

1,00

1,15

1,17

1,09

1,07

0,87

1,04

0,94

1,00

Liguria

1,11

0,99

0,89

0,78

0,75

1,04

0,98

0,86

1,00

Lombardia

1,14

0,74

0,98

0,74

0,90

0,87

1,17

0,63

1,00

Marche

1,04

0,54

1,12

0,93

1,08

1,00

0,83

0,86

1,00

Molise

1,18

0,63

0,47

0,72

0,81

1,02

0,75

0,68

1,00

Piemonte

1,12

1,24

0,79

0,73

0,82

0,95

0,92

0,78

1,00

Puglia

0,77

0,76

0,77

1,58

1,50

1,33

0,98

1,13

1,00

Sardegna

1,05

0,59

0,36

0,22

1,29

1,05

1,38

0,82

1,00

Sicilia

0,67

2,35

1,19

1,20

1,33

1,75

0,94

1,25

1,00

Toscana

1,03

0,68

2,17

1,05

1,06

0,79

1,00

0,80

1,00

Trentino AA

1,24

0,71

0,68

0,58

0,85

0,53

0,76

0,75

1,00

Umbria

1,09

0,37

0,83

0,84

1,13

0,86

0,86

0,80

1,00

V. d’Aosta

1,01

0,77

0,97

1,12

0,93

1,13

1,11

1,00

Veneto

1,19

0,82

0,56

0,59

0,97

0,83

0,99

0,51

1,00

ITALIA

1,00

1,00

1,00

1,00

1,00

1,00

1,00

1,00

1,00

Fonte: Elaborazioni su dati dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS)

Conclusioni

In sintesi, il settore del gioco pubblico d’azzardo sta assumendo un’importanza sempre più crescente nell’economia italiana. Il numero delle analisi scientifiche che si occupano di questo settore non sembra essere correlato con la dimensione economica del fenomeno che i dati evidenziano.
Di recente l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) ha iniziato a pubblicare statistiche disaggregate anche a livello regionale e dall’analisi di tali dati risultano significative differenze nel comportamento dei consumatori. Tuttavia i dati sono ancora pochi per poter produrre analisi più approfondite.
In questa breve nota si è cercato di descrivere sia la dimensione del fenomeno a livello nazionale sia le differenze esistenti tra le regioni. A livello nazionale il dato più importante che risalta in modo lampante, è stata la crescita esponenziale che il settore ha registrato soprattutto nell’ultimo decennio, ovvero in un periodo di bassa crescita economica.
Per l’analisi regionale le differenze che si riscontrano, sono sia una diversa propensione media al gioco, sia una differente predisposizione verso la tipologia di gioco scelto dai consumatori. Il passo successivo sarà quello di stimare l’impatto complessivo del gioco pubblico d’azzardo sull’economia, soprattutto a livello regionale.

 Gianluigi Coppola, Giovanni Nunzio Romanelli, Università degli Studi di Salerno

Riferimenti bibliografici

AAMS (2012) Statistiche Anni Vari. www.aams.it
Coppola G., Romanelli N.G. (2012), Divari territoriali nel gioco pubblico d’azzardo: Roma: XXXIII conferenza AISRE (Associazione Italiana di Scienze Regionali), proceedings
Gandolfo A., De Bonis V. (2011) Il gioco pubblico in Italia fra tradizione e innovazione: aspetti economici e di marketing: Pisa: Dipartimento di Scienze Economiche, Discussion Paper n. 115

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1 Comment

  • Mirko

    Salve, ho trovato il lavoro molto interessante: tuttavia mi sarebbe estremamente utile sapere il PIL pro capite e la Raccolta pro capite di ciascuna Regione. Si potrebbe avere?

 
 

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