Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Cosa accade nelle Scienze regionali? Spunti e riflessioni dall’ “Osservatorio EyesReg”

Print Friendly, PDF & Email

di: Redazione (M. Alderighi, V. Cutini, U. Fratesi, D. Musolino, F. Rota)

EyesReg, Vol.3, N.3 – Maggio 2013.

Con questo numero EyesReg completa il suo secondo anno di vita. Un anno denso di attività i cui dati confermano, una volta di più, quanto l’idea di lanciare un giornale on-line di scienze regionali non solo fosse una scelta possibile, ma anche opportuna. In questi due anni Eyesreg non ha solo “funzionato”, ma “ha funzionato bene”. Con grande soddisfazione del Direttivo dell’Aisre, che l’ha promossa, e del Comitato di redazione, che l’ha concepita, creata e realizzata, la rivista ha riscosso progressivamente sempre più consenso e successo. Nei soli primi quattro mesi del 2013 il numero di visite al sito della rivista ha raggiunto la quota di circa 19.000 (erano circa 7.000 nello stesso periodo del 2012); gli autori che in questi due anni hanno sottoposto i propri contributi sono stati quasi novanta; diversi contributi sono menzionati in altri siti e ricerche. In più il sito web di EyesReg ha una buona visibilità. Su Google, digitando «EyesReg» è il primo risultato che appare; digitando «scienze regionali» è la quarta entrata. Tra gli articoli più visti, alcuni hanno registrato numeri molto elevati di visite (in un caso più di 8.700).

A questo punto del percorso, oltre a registrare e aggiornare l’andamento di questa nuova avventura editoriale, è però tempo di andare oltre e usare l’esperienza di questi due anni di attività per offrire alcune riflessioni sulle Scienze regionali. Perché EyesReg, per noi della redazione, non è solo una rivista, ma si è rivelata un punto di vista privilegiato sul mondo delle Scienze regionali, un’antenna sensibile a registrare dinamiche, mutamenti, umori. Cosa si vede da questo nuovo e peculiare osservatorio? Cosa accade, cosa si muove nel “gran calderone” delle Scienze regionali viste da qui? E ancora: quali sono gli insegnamenti che è possibile trarre dall’esperienza di EyesReg?

1) Innanzitutto osserviamo che la moltiplicazione dei canali di comunicazione del sapere delle Scienze regionali e la loro estensione a forme di comunicazione più aggiornate, immediate e sintetiche (quali le riviste on-line), sembra avere successo. EyesReg non erode l’utenza di altre riviste, di altri strumenti, ma anzi diversifica, amplia, dilata il raggio di diffusione delle Scienze regionali e, coerentemente con la sua missione, si adopera per stabilire nuovi ponti con altre discipline, istituzioni, attori. A questo riguardo segnali incoraggianti sono venuti dai partecipanti alle policy sessions dell’ultima conferenza Aisre che, inviando i propri contributi alla rivista, sembrano aver colto appieno le potenzialità di EyesReg quale arena virtuale per il dibattito e lo scambio di visioni.

2) All’interno delle Scienze regionali la vocazione alla multidisciplinarietà e interdisciplinarietà delle prospettive analitiche rimane forte, irresistibile, come ben documentato dalle diverse provenienze accademiche degli autori che fin qui hanno pubblicato. Se i confini accademici, disegnati dalle istituzioni e dai percorsi di carriera, spesso “obbligano” all’autoreferenzialità, il nostro osservatorio indica invece che l’aspirazione al confronto tra prospettive disciplinari diverse rimane forte, e non dovrebbe quindi mai svanire dagli obiettivi di fondo o, meglio, dalle stesse ragioni d’essere delle Scienze regionali;

3) Dalla lettura dei contributi di EyesReg emerge forte la volontà di aprire la discussione scientifica e politica a nuovi temi e all’attualità. È la realtà stessa delle società contemporanee che, mutando rapidamente, lo impone. In questo numero si discute per esempio di reti di imprese, tema estremamente attuale e rilevante, ma si apre anche un dibattito sulle politiche urbane e sul rapporto tra leggi urbanistiche regionali e sviluppo territoriale.  Nel prossimo numero si aprirà una finestra su pianificazione territoriale e beni confiscati alla criminalità organizzata.

4) Anche nelle Scienze regionali la domanda di traduzione degli esiti della ricerca teorica ed empirica in risultati più facilmente accessibili e fruibili è sempre più pressante. Da sempre le Scienze regionali contribuiscono a elaborare gli strumenti interpretativi e di azione di cui i policy-maker hanno bisogno nello svolgimento delle proprie funzioni.  Ma non sempre l’incontro tra la domanda e l’offerta di questo tipo di conoscenza avviene in modo immediato, agevole e proficuo. A questo riguardo, la lezione che noi abbiamo potuto rilevare è che, se da un lato è evidente che il policy-maker deve impegnarsi per procurarsi e fare propria la necessaria documentazione e base scientifica, è anche vero che l’accademico deve fare uno sforzo per “venire allo scoperto”, uscire dalla torre d’avorio e operarsi per rendere accessibile la propria conoscenza.

5) Infine, rileviamo che, nonostante il periodo di grandissima difficoltà in cui oggi si trovano a operare, i giovani ricercatori esistono, continuano a lavorare e chiedono voce con contributi di livello. Uno strumento come EyesReg, flessibile e aperto, ma anche rigoroso nelle argomentazioni e nel processo di valutazione delle proposte, sembra particolarmente funzionale alla possibilità di espressione dei ricercatori più giovani e il buon riscontro che la rivista ha avuto proprio tra questo tipo di utenti sembra esserne l’ulteriore conferma.

In conclusione, anche se frammentati, i segnali che arrivano da EyesReg veicolano un messaggio piuttosto chiaro: sono la prova della vitalità interna delle Scienze regionali e sono uno stimolo a lavorare ancora nella direzione sin qui intrapresa, magari pensando anche di sperimentare, con riferimento ai temi di grande attualità per lo sviluppo del Paese e delle sue regioni, nuove forme, maggiormente dinamiche e interattive, di comunicazione e di dialogo tra autori, lettori, studiosi e policy-maker.

 

Condividi questo contenuto
 
 
 
 
 
 
 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *