Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Approcci analitici integrati ai territori vitivinicoli: il caso di Langhe, Roero e Monferrato

Print Friendly, PDF & Email

di: Elisa Gandino, Valentina Ferretti

EyesReg, Vol.7, N.2, Marzo 2017

 

 

Nel contesto sociale, economico e culturale contemporaneo, dove la complessità dei fattori che concorrono al mutamento dell’ambiente comporta una difficoltà di valutazione, crescono l’esigenza e lo sviluppo di strumenti trasparenti e replicabili, come supporto alla decisione e alla pianificazione.

La presenza di elementi intangibili, gli elevati livelli di incertezza e la necessità sempre più forte di promuovere processi partecipati ed utilizzare strumenti di supporto ripercorribili ed in grado di generare raccomandazioni robuste (Ferretti, 2016; Tsoukias et al., 2013) si inseriscono in una discussione estremamente attuale, dove gli approcci integrati rappresentano la modalità attraverso cui gestire gli aspetti della complessità, grazie alla combinazione di metodi di analisi quantitativa e qualitativa (Myllyviita et al., 2014).

Nonostante ciò, esempi di processi decisionali integrati in ambito ambientale o di policy making sono carenti (Myllyviita et al., 2014). L’obiettivo di questo articolo è quello di esplorare sinergie e fattibilità degli approcci integrati, come supporto alla definizione di politiche territoriali complesse, dove il miglioramento e il mutamento continuo del territorio devono convivere con le esigenze di tutela, di salvaguardia e di conservazione tipiche di un sito UNESCO.

La metodologia proposta è stata applicata al contesto territoriale dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, sito culturale Patrimonio dell’Umanità dal giugno del 2014 per l’Eccezionale Valore Universale caratterizzato da un paesaggio simbolo di una tradizione e di una cultura vitivinicola millenaria.

L’area è situata nel basso Piemonte e si colloca tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo, zone di fama internazionale per la qualità di vitigni e vini prodotti. L’analisi è stata condotta sia per le aree di eccellenza (core zone), composte da 29 comuni per un totale di 10.789 ettari, sia per zona immediatamente circostante (buffer zone), costituita da 72 comuni comprendenti oltre 76.000 ettari di superficie territoriale.

 

Fig. 1: Area oggetto di studio.

presentazione elisa

 

La ricerca si delinea in un quadro multi-fase e multi-metodologico di integrazione tra approcci di tipo qualitativo e quantitativo in un’ottica pluridisciplinare basata su analisi spaziale, analisi decisionale e valutazione economica.

L’intero processo di analisi è stato effettuato in collaborazione con enti locali, quali Ente Turismo Alba-Bra, il centro di ricerca sui Sistemi Informativi Territoriali per l’Innovazione (SiTI) e l’Ufficio Tecnico del Comune di La Morra (1) – sezione edilizia e paesaggio. Il contributo di queste realtà, che direttamente operano sul territorio, ha permesso all’intero progetto di acquisire dati e informazioni aggiornate sul contesto territoriale.

 

Fig. 2: Definizione della metodologia.

mappa concettuale

 

Lo sviluppo dello studio è composto da tre fasi successive.

La prima riguarda la realizzazione di una SWOT Spaziale durante la quale si sono individuati i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce localizzati nello spazio pertinente ai Paesaggi Vitivinicoli UNESCO. Tali indicatori sono stati spazializzati con lo scopo non solo di analizzare il territorio permettendo la realizzazione di un database che può essere continuamente aggiornato, ma anche di individuare le zone virtuose e le zone critiche, in cui è necessario intervenire con progettualità volte al miglioramento, alla valorizzazione e alla salvaguardia del territorio.

La definizione dei criteri inseriti nelle macro voci dell’analisi SWOT è stata consentita da un’approfondita ricerca e da un’attenta analisi definita dai molteplici aspetti che caratterizzano positivamente e negativamente il territorio, utilizzando un sistema di indicatori di tipo demografico, sociale-culturale, ambientale-naturale. Le informazioni sono state reperite dal Piano di Gestione redatto con la candidatura nel 2014, dal Piano Paesaggistico Regionale adottato dalla Giunta regionale con D.R.G. n. 20-1442 del 18 maggio 2015, dai dati concessi dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale piemontese (ARPA) e da quelli forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Il riferimento alla letteratura scientifica internazionale ha permesso invece di conoscere lo stato dell’arte della Spatial SWOT Analysis (Gandino, 2015).

Per ogni indicatore è stato realizzato uno shapefile attraverso cui è stato possibile descrivere spazialmente punti, linee, aree per la rappresentazione di vigneti, fiumi, stazioni ferroviarie.

Ogni mappa spazializzata è stata convertita e standardizzata grazie all’individuazione di classi adimensionali ed omogenee, determinate grazie alla collaborazione con esperti per ciascun argomento in analisi. La standardizzazione delle mappe ha rappresentato una fase fondamentale in quanto solamente attraverso il ricorso ad un criterio di sintesi rispetto a una molteplicità di indicatori è stato possibile procedere poi alla loro sovrapposizione.

L’aggregazione per ciascuna delle quattro categorie della SWOT è avvenuta per mezzo della sommatoria pesata, regola di aggregazione intuitiva e frequentemente utilizzata nel panorama delle analisi multicriteri spaziali (Ferretti, 2013; Malczewski, 2004).

I risultati del procedimento descritto sono riassunti in Figura 3.

 

Fig. 3: Mappe aggregate della Spatial SWOT Analysis.

mappe finaliFig. 3 – Mappe aggregate della Spatial SWOT Analysis.

 

Come evidenziato in Figura 3, il risultato delle elaborazioni è rappresentato da quattro mappe di aggregazione con cinque classi definite da un range di valori a cui corrisponde una gradazione di colore differente, dal giallo al blu per la localizzazione delle aree virtuose, dall’arancione al rosso per l’individuazione delle negatività. La massima intensità della colorazione indica la migliore o la peggiore performance ottenuta rispetto ai dati reperiti.

I risultati ottenuti permettono di visualizzare, nella prima mappa dei punti di forza, la localizzazione delle aree virtuose in prossimità delle sei componenti di pregio o core zone attorno alle quali si sviluppa una situazione equilibrata e stabile. La composizione della mappa di aggregazione delle debolezze è singolare, non segue una divisione legata alla composizione delle core e delle buffer UNESCO, ma si individuano tracce di pericolosità elevata lungo i centri appartenenti alla province di Alessandria e di Asti. La particolarità delle mappe delle opportunità e delle minacce è presentata da una divisione delle aree in poligoni distinti, in cui è possibile riconoscere tutta la superficie comunale a cui si riferiscono positività e negatività. Questo risultato è dato dal riferimento di indici ed indicatori caratterizzanti tutta la superficie comunale analizzata. Le opportunità sono individuate nelle aree in cui sono previste azioni di miglioramento del territorio di colore azzurro, invece i rischi ed in particolare le aree di elevata pericolosità si diffondono in particolar modo lungo le estremità dei confini perimetrali dell’area Patrimonio dell’Umanità.

La seconda fase dello studio è consistita nell’applicazione del modello di Analisi Multicriteri basato sulla tecnica della Multi Attribute Value Theory.  Recentemente si è dimostrato come questa tecnica rappresenti un utile supporto alle procedure di valutazione della sostenibilità (Ferretti e Comino, 2016). Nel presente studio l’analisi multicriteri è stata utilizzata per definire una graduatoria di priorità tra le cascine abbandonate presenti sul territorio al fine di individuare l’edificio più strategico dal punto di vista di una possibile riqualificazione a fini turistici.

La terza ed ultima fase del progetto è consistita nello sviluppo di un’analisi degli Stakeholders e nell’applicazione del metodo degli esperimenti di scelta per il design di alternative condivise al fine della rigenerazione del patrimonio delle cascine.

Per una discussione più approfondita dell’intero processo metodologico si rimanda a Gandino (2015).

I risultati ottenuti hanno evidenziato l’utilità della metodologia proposta nel contesto delle valutazioni di sostenibilità di sistemi territoriali complessi, dove l’analisi conoscitiva, la pianificazione e la progettazione fanno parte di un unico processo integrato. Inoltre, i risultati ottenuti rappresentano un importante punto di riferimento per il monitoraggio del territorio, poiché consentono di individuare tempestivamente effetti negativi e positivi che caratterizzano un sito, con lo scopo di mitigare o controllare tutti i fenomeni avversi allo sviluppo e al progresso di un territorio complesso.

Elisa Gandino, Politecnico di Torino

Valentina Ferretti, Dipartimento di Management – LSE (UK)

 

Riferimenti bibliografici

Bottero M., Ferretti V., Mondini G. 2015. Towards an integrated economic assessment of landscape, in Gambino R., Peano A. (eds.), Nature Policies and Landscape Policies. Towards an alliance, Springer, Vol. 18, pp. 371-380.

Comino E., Ferretti V. 2016. Indicators-based spatial SWOT analysis for supporting the strategic planning and management of a national park with multiple exceptional values. Ecological Indicators, IF 3.230, Vol. 60, pp. 1104-1117.

Ferretti V., Comino E. 2015. An integrated framework to asses complex cultural and natural heritage system with Multi-Attribute Value Theory. Journal of Cultural Heritage 16(5), CULHER-2928, N° of pages 10, http://dx.doi.org/10.1016/j.culher.2015.01.007.

Ferretti V., 2016. From stakeholders analysis to cognitive mapping and Multi-Attribute Theory: AN integrated approach for policy support. European Journal of Operation Research, North Holland, Vol. 253, 2, pp. 524-541.

Ferretti V., 2013. Verso un approccio integrato alla valutazione: l’analisi multicriteri spaziale, XXXIII Conferenza Italiana di Scienze Regionali.

Ferretti V. 2011. A Multicriteria- Spatial Decision Support System (MC-SDSS) development for siting a landfill in the Province of Torino (Italy). Journal of Multi-Criteria Decision Analysis, 18 231-252.

Gandino E., Proposta di un approccio integrato per l’analisi dei territori vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato: dall’analisi SWOT Spaziale alla Multi Attribute Value Theory, tesi di laurea magistrale alla facoltà di Architettura 2015, Politecnico di Torino.

Geneletti D. Abdullah A. (eds.) (2009), Spatial decision support for urban and environmental planning A collection of case studies. Kuala Lumpur: Academic Press.

Geneletti D. (2006), Ecological evaluation of land: some considerations on approaches and shortcomings, Journal of Sustainable Development and Planning, 1,4: 419-428.

Malczewski J. (2004) GIS-based land-use suitability analysis: a critical overview, Progress in Planning 62,1: 3-65.

Myllyviita T., Hujala T., Kangas A., Eyvindson K., Sironen S., Leskinen P., Kurttila M. 2014. Mixing methods – assessment of potential benefits for natural resources planning. Scandinavian Journal of Forest Research. 29(1), 20-29.

Tsoukiàs A., Montibeller G., Lucertini G., Belton V. 2013. Policy analytics: an agenda for research and practice. EURO Journal of Decision Processes. 1, 115-134.

 

Note

(1) Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero http://www.langheroero.it, SiTI http://www.siti.polito.it, Comune di La Morra (CN) http://www.comune.lamorra.cn.it

 

Appendice

Definizione degli indicatori che hanno permesso di ottenere, attraverso la loro sovrapposizione, le mappe aggregate presenti in figura 3.

Microsoft Word - Documento2

 

Condividi questo contenuto
 
 
 
 
 
 
 

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *