Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Povertà ed esclusione: il welfare della Caritas in tre città

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di: Massimo Castellano

EyesReg, Vol.6, N.6, Novembre 2016

 

Nell’anno di Expo 2015, Caritas Italiana, pur dedicando un’attenzione specifica al tema della povertà alimentare, ritorna sul tema della povertà economica e dell’esclusione sociale con uno sguardo attento e allargato all’aspetto plurale del fenomeno. In base ai dati provenienti dai centri di ascolto Caritas, nel corso degli ultimi due-tre anni, non si registra un particolare aumento delle richieste di alimenti, quanto soprattutto di aiuti economici; in soli tre anni, infatti, dal 2013 al 2015 diminuisce la percentuale di persone che ha espresso, in diverse modalità, una richiesta di aiuto alimentare (dal 59,9% del 2013 al 53% degli utenti), mentre nello stesso periodo la richiesta di sussidi economici è notevolmente aumentata, passando dal 23,3% al 29,7%.

Secondo l’ultimo Rapporto della Caritas sulla povertà e l’esclusione sociale, la povertà ha rappresentato per il nostro Paese una presenza costante, storica, non collegata unicamente alla crisi dei mercati finanziari, sviluppatasi all’alba del terzo millennio. Le statistiche ufficiali mostrano infatti come anche nei sistemi sociali più avanzati, caratterizzati da elevati livelli del benessere, non sono del tutto assenti fenomeni e situazioni di povertà. Tra l’altro, in tempi recenti, tali situazioni appaiono in deciso aumento, anche a causa degli effetti della crisi economica, che per lungo tempo ha colpito il continente europeo. A conferma di tale tendenza, l’Eurostat sostiene che più di un quarto degli italiani è a rischio di povertà o esclusione sociale. Nel 2014 la percentuale di persone a rischio di povertà o esclusione sociale era del 28,3%, in leggero calo rispetto al 28,5% del 2013. Il tasso resta, comunque, superiore ai livelli pre-crisi (25,5% nel 2008) e non evidenzia progressi verso il conseguimento dell’obiettivo della sua riduzione fissato da Europa 2020.

 

Azioni di sistema per il contrasto della povertà: la progettualità della Caritas italiana

La Caritas, dopo due precedenti e significative esperienze, ha sviluppato a partire dal 2013 la sperimentazione “Azioni di sistema per il contrasto della povertà”. La prima esperienza risale al periodo 2006-2010 e riguarda una ricerca-azione sulle periferie di dieci aree metropolitane realizzata in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, mentre la seconda riguarda la valutazione del progetto “Otto per mille Italia” realizzata in collaborazione con lo studio Cevas e comprende il biennio 2007-2008. Alla luce di queste esperienze si è fatta strada la consapevolezza della necessità di favorire le propositività progettuali dei territori, non predeterminando gli ambiti di bisogno su cui incanalare la progettazione e sostenere non singoli progetti, ma grappoli di iniziative inserite all’interno di un sistema di azioni integrato basato su una logica incrementale di sviluppo sociale ed economico.

A partire da queste considerazioni la Caritas ha gradualmente intrapreso alcune azioni di sistema per il contrasto della povertà nei territori di Torino, Messina e Siracusa-Noto; tre contesti molto diversi per quanto riguarda la presenza ed il protagonismo della comunità ecclesiale sul territorio, la consistenza del sistema locale di welfare, l’esistenza di processi di pianificazione sociopolitica in tema di contrasto della povertà e di sviluppo locale, l’esistenza di processi di pianificazione socio-pastorale in tema di contrasto della povertà e sviluppo locale. Le proposte contenute nel progetto “Azioni di sistema” ruotano principalmente intorno a due assi principali: la realizzazione di azioni di rete e la creazione di coesione sociale attraverso lo sviluppo economico dei territori.

Il programma rappresenta, al momento, un filone nazionale di intervento, localizzato in due regioni, Piemonte e Sicilia, ed è finalizzato al supporto di iniziative innovative sul piano della organizzazione territoriale delle risposte ai bisogni in un’ottica di sussidiarietà, sostenibilità e orientamento a forme di disagio e povertà emergenti. Questo filone nasce con l’intento di favorire la diffusione di modalità di intervento in grado di promuovere forme di economia sociale attraverso lo sviluppo organico sui territori di sinergie sul piano civile, finanziario e culturale col supporto di agenzie vicine alle comunità ecclesiali. I progetti presentati dalle Diocesi di Torino, Siracusa-Noto e Messina sono stati il frutto di una progettazione articolata e compartecipata sui territori. Questi progetti, inoltre, hanno tenuto conto di sperimentazioni già in atto, di progetti in corso o iniziative esistenti sugli ambiti di intervento prescelti, allo scopo di sperimentare forme di intervento sociale innovative legate a forme di economie civili produttive, come ad es. prendere in carico nuclei precarizzati dalla crisi economica, gruppi di acquisto finalizzati al sostegno di produttori locali che operano nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e sociale, capaci di creare occasioni di lavoro per soggetti deboli, sostenere le imprese in crisi e la nascita di nuove imprese.

Si tratta di tre diversi programmi che incorporano al loro interno una serie di progetti specifici, all’interno di un processo di partecipazione e coinvolgimento dei territori, che collegano realtà associative, realtà imprenditoriali, il volontariato, soggetti istituzionali (scuole, servizi sociali, università) e realtà afferenti il mondo ecclesiale, il cui obiettivo riguarda la convergenza verso la realizzazione di esperienze di aiuto sociale che producono valore economico e costruiscono legami di reciprocità e di identità comunitaria. L’animazione territoriale che caratterizza le tre Azioni di sistema, quindi, sviluppa, oltre ai tradizionali processi e progetti di aiuto sociale, nuove forme di promozione umana che mettano al centro la capacitazione dei beneficiari e l’attenzione verso i nuovi rischi e bisogni sociali non adeguatamente coperti dai servizi tradizionali. Queste iniziative basate sull’intraprendenza e sulla creatività delle comunità locali stanno svolgendo un ruolo importante nell’attutire le conseguenze della crisi attraverso lo sviluppo di nuove forme di partecipazione, di impresa e politiche sociali per contrastare i processi di impoverimento.

Per quanto riguarda la città di Torino il progetto “SNODI” facilita l’aggregazione di soggetti diversi nella creazione di risposte innovative contro la povertà; forma le risorse territoriali attraverso la Scuola S-NODI; interviene su sistemi territoriali di diversa taglia (quartiere, provincia, regione, livello nazionale); realizza percorsi di valutazione del potenziale di crescita attraverso l’applicazione del Values Based Approach nei territori coinvolti; sviluppa networking locale, nazionale e internazionale. Tale progetto opera nell’ambito dello sviluppo dei mercati rionali come luogo di scambio di beni materiali e relazione, tende al coinvolgimento dell’ente pubblico e delle fondazioni bancarie, per realizzare impresa sociale, nuove politiche pubbliche e partecipazione dei cittadini; un altro progetto investe i ragazzi e le famiglie che decidono di intraprendere un percorso scolastico superiore pur appartenendo ad un territorio con il più alto tasso di abbandono scolastico della città; infine, “Costruire Bellezza” è un progetto attraverso la forma di tirocini, con il coinvolgimento dell’ente pubblico e di artigiani e artisti, vuole dare un’occasione a persone senza dimora di partecipare in modo attivo alla vita della comunità locale, riscoprendo la dignità di essere uomini e donne capaci di dare e ricevere cura e legami e di impegnarsi per il benessere collettivo.

Per Messina il progetto “Fondazione di Comunità di Messina” nasce nel luglio 2010 dal partenariato tra reti Sociali, educative, della ricerca dell’area dello Stretto e network sociali nazionali e internazionali. Da sei anni ormai la Fondazione sperimenta nuovi paradigmi economico-sociali di tipo relazionale che sviluppano insieme crescita economica, legami sociale e capacità delle persone e delle comunità. In tale ambito il progetto si occupa del 1) sostegno a persone internate ed ex internate nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, 2) della promozione di imprese sociali nei quartieri marginali della città attraverso la creazione di un’Agenzia di sviluppo, 3) della promozione della cittadinanza dei bambini fin dalla nascita con azioni di adozione sociale, promozione dei linguaggi verbali e artistici nei primi mesi di vita, 4) della realizzazione di un sistema di agenzie educative e culturali formali e informali sul territorio per far circolare le esperienze in campo educativo, pedagogico, socio-culturale e ambientale e costruire “spazi educativi diffusi” in cui favorire l’incontro tra adulti e bambini, 5) della costruzione di territori socialmente responsabili in cui si abilitano gli attori locali ad effettuare analisi del contesto e ad attivare processi partecipati di programmazione socioeconomica e sviluppo locale.

Nella terza area di Siracusa-Noto, la “Fondazione di Comunità Val di Noto” nasce nel 2014 si propone di intercettare donazioni da cittadini organizzazioni profit e no-profit residenti sul territorio di sua competenza per riversare sullo stesso tali somme impegnandosi nell’infrastrutturazione sociale attraverso il consolidamento di alleanze per il bene comune e l’intreccio di cammini di liberazione, giustizia, legalità, sviluppo sostenibile che permettano di sperare anche “nel” e “dal” nostro Sud. In tale contesto, una prima iniziativa è rivolta all’azione sociale, al supporto psicologico e della progettazione, alla progressiva autonomia di persone e nuclei familiari attraverso l’implementazione di percorsi inclusivi. Un’altra iniziativa riguarda la promozione dell’housing sociale e l’attivazione di percorsi per il raggiungimento dell’autonomia abitativa, insieme ad un terzo progetto che si confronta con l’avvio di forme di economia sociale che valorizzino le potenzialità e le risorse del territorio. Il problema dell’interazione concreta tra scuola, famiglia e territorio caratterizza il progetto “A misura di sguardo” che tende a creare dei centri aggregativi per bambini e ragazzi del territorio che si

configurano come aule didattiche decentrate. Un’altra problematica sociale, affrontata nel progetto “Carcere aperto”, riguarda l’accoglienza e l’ospitalità dei detenuti e dei loro familiari che usufruiscono di permessi premio e che non avrebbero altro modo di fruirne in quanto non residenti o stranieri.

 

Brevi conclusioni

Il programma “Azioni di sistema” ha finora garantito, nelle tre realtà in cui è partito, il raggiungimento di obiettivi, quali l’innovazione sociale sui territori, lo sviluppo territoriale (posti di lavoro creati o stabilizzati, start up di aziende), la creazione di alleanze inedite con soggetti imprenditoriali e sociali, l’attrazione di risorse pubblico-private nazionali con un effetto moltiplicativo.

La prospettiva da adottare è quella di un cambiamento nell’approccio di intervento, che vede accanto alla presenza di una forte regia pubblica, l’apporto valorizzato dei diversi attori del territorio, ciascuno portatore di specifiche esperienze e di una particolare capacità contributiva, secondo il proprio unicum. La sfida è quella di passare da un approccio solamente riparativo e di assistenza materiale, ad un modello di intervento caratterizzato da innovazione, capace di promuovere crescita, sviluppo e benessere umano e sociale.

Massimo Castellano, Università di Palermo

 

Riferimenti bibliografici

Agostini, C., Sabato, S., Jessoula, M. (2013), Europe 2020 and the fight against poverty searching for coherence and effectiveness in multilevel policy arenas, Working Paper LPF”, nr. 3.

Banting , K.G.(1979), Poverty, Politics and Policy, London, Macmillan.

Caritas Italiana (2015), Povertà plurali. Rapporto 2015 sulla povertà e l’esclusione sociale, Roma, www.Caritas.it.

Caritas Italiana (2015), Dopo la crisi, costruire il welfare. Rapporto 2015, Roma, WWW.Caritas.it

CEI – Caritas Italiana (2012), Opere per il bene comune, Bologna, EDB.

Comunità Europea (2016), Documento di lavoro dei servizi della Commissione. Relazione per paese relativa all’Italia 2016 comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici, Bruxelles

Furlanetto, V. (2013), L’industria della carità, Milano, Chiarelettere.

Madama I. (2010), Le politiche di assistenza sociale, Bologna,Il Mulino.

Moro, G. (2014), Contro il non profit, Bari, Laterza.

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